Sono più le cose che ci preoccupano di quelle che ci danneggiano e noi soffriamo di più per il timore che per la realtà (Seneca, I secolo A.C.).

La paura e l’ansia sono esperienze del tutto normali, stati emozionali che ci aiutano a reagire al meglio alle situazioni di pericolo; tuttavia, l’intensità, la frequenza e la durata di questi stati emotivi possono trasformare una reazione funzionale in una disfunzionale. Tra i disturbi di paura e d’ansia troviamo: il disturbo di panico, l’agorafobia, le fobie specifiche, la fobia sociale ed il disturbo d’ansia generalizzata.
Il disturbo di panico si manifesta con una paura improvvisa ed intensa in mancanza di un pericolo reale. L’esperienza del panico è paragonabile ad uno tsunami emotivo che lascia dietro di sé solo devastazione. Quest’ondata di paura raggiunge il suo picco in una decina di minuti. L’ansia e le reazioni psicofisiologiche che si manifestano nel panico sono di varia natura ed intensità, fra i sintomi più comuni incontriamo: respiro affannoso, dispnea, sensazione di soffocamento, vertigine e debolezza, palpitazioni e tachicardia, tremito e sudore, nausea e dolori addominali, depersonalizzazione, parestesie e formicolii, rossore e brividi, dolori al petto, paura della morte, paura di impazzire e di perdere il controllo.
In un terzo dei casi il panico si presenta assieme all’agorafobia, ossia, la paura di trovarsi in luoghi dai quali sarebbe difficile o imbarazzante fuggire, o dove non sarebbe disponibile un aiuto. Le situazioni temute per chi soffre di questa fobia sono l’essere fuori casa da soli, essere in mezzo ad una folla, su un ponte, su un autobus, in un treno, ecc. Solitamente chi non vive direttamente sulla propria pelle questo problema non riesce a capirne la reale drammaticità; è bene sapere che il disturbo di panico è una patologia invalidante che nel tempo può causare depressione, forme di paura acute e di tipo persecutorio, e disturbi ossessivo compulsivi.
Quando la paura ed il panico si cronicizzano la persona può sviluppare un disturbo di personalità dipendente: la limitazione dell’autonomia, la dipendenza dagli altri (spesso, i familiari) e l’evitamento delle situazioni fobiche finiscono per isolare la persona, per comprometterne le relazioni e lo svolgimento di un lavoro. Si crea così nella mente del soggetto dipendente la convinzione di non essere più in grado di affrontare le cose della vita senza l’aiuto di qualcuno vicino.
Secondo l’organizzazione mondiale della sanità circa il 30% delle persone ha sofferto o soffre di attacchi di panico, questo dato ci dà la dimensione di quanto il problema sia diffuso e conosciuto, e di quanto sia possibile ed importante agire rapidamente quando ci si trova a sperimentare questo tipo di malessere.
L’intervento psicoterapico effettuato negli studi di Empoli e di Lucca è di tipo integrato si avvale della ricerca e degli strumenti della terapia breve strategica, che focalizzandosi su come il problema funziona e persiste mette a punto una strategia terapeutica efficace ed efficiente per la riduzione dei sintomi del panico in tempi brevi. Una volta che i nodi iniziano a sciogliersi, la terapia si interessa degli aspetti profondi del problema, attraverso tecniche di espressione emotiva, l’ipnosi e la comprensione cognitiva delle cause eziologiche del disturbo si dirige al nucleo del problema al fine di favorire nella persona il cambiamento.