La terapia di coppia è un processo che aiuta entrambi i partner ad ascoltarsi, a comunicare, ad elaborare e risolvere i conflitti, ad affrontare aspetti specifici della relazione quali l’intimità e la sessualità.
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La coppia è composta di tre parti, due individui ed una relazione: io, tu, noi. Ciascuna parte è egualmente importante e deve essere utilizzata per poter osservare e conoscere le dinamiche della vita di coppia. Ad esempio, qualunque cosa una persona faccia, bisogna che l’altro risponda e questa risposta modella quella persona. Parallelamente la risposta dell’altro modella il sé. Questa sequenza, ripetuta, dà origine ad un modello che si traduce in regole per la relazione. Ciò a sua volta stabilisce i parametri del rapporto e limita o espande la vita di ciascun membro della coppia.
La psicologia e la psicoterapia portano alla luce l’esistenza di un patto fiduciario che si sviluppa nella relazione attraverso la consensualità, la comune attrattiva, la consapevolezza, l’impegno e la delineazione di un fine. Risulta evidente, da ciò, quanto sia importante per la coppia esprimere bene bisogni e sentimenti. La terapia di coppia aiuta i partner a comprendere ed a correggere lo stile, proprio, della modalità di comunicare, favorendo l’ascolto e la comprensione.
Nel tempo sono emerse 5 idee che possono sensibilmente cambiare i modi in cui i membri di una coppia si rapportano: 1- la possibilità di formare una coppia sana dipende dalla capacità di avere un senso di eguaglianza rispetto all’altro; 2- ogni persona, maschio o femmina che sia, contiene parti intuitive e cognitive, per funzionare meglio queste parti devono essere sviluppate ed integrate; 3- l’identità dei partner è separata dal ruolo che rivestono nella relazione; 4- avere stima di sé è il fondamento di una vita sana e di una buona relazione, 5- gli esseri umani sono manifestazioni della vita e sono perciò “spirituali” (Virginia Satir, 1999).
In questo nostro tempo è sempre più difficile creare delle relazioni affettive durature; questa difficoltà è dovuta ad una molteplicità di fattori. Tra i più rilevanti troviamo l’influenza della cultura e della società in cui l’essere umano è inserito. A questi due aspetti, come sosteneva Albert Ellis (1962), è opportuno aggiungere il fatto che la nostra tendenza biologica ci spinge verso la ricerca del piacere ora e subito rendendo impervia la procrastinazione dei bisogni. Pertanto, non dobbiamo pensare che la conclusione di un rapporto sia innaturale. Le relazioni possono finire, la fine di una storia è uno degli esiti possibili. Quando i partner scelgono di lasciarsi con consapevolezza, anche questa scelta acquista senso e dignità; essa offre a ciascun individuo l’opportunità di riscoprire la propria identità e di concepire un nuovo modo di “stare” con l’altro.
E’importante sottolineare che la crisi e il conflitto non sono elementi che segnano inevitabilmente la fine di un rapporto. Essi, infatti, durante la terapia di coppia offrono ai partner l’opportunità di conoscere molto della relazione, e l’elaborazione di tali dinamiche costituisce un efficace strumento per favorire la crescita del legame. I percorsi di psicoterapia e di terapia di coppia offrono la possibilità di affrontare, in un ambiente protetto, riservato e non giudicante, i temi essenziali della relazione: la comunicazione, l’amore e l’attaccamento, l’intimità e la sessualità, la genitorialità ed il rapporto con le famiglie d’origine.
Gerald R. Weeks e Stephen Treat (1992), nei loro studi presso il Marriage Council di Philadelphia, hanno sottolineato quanto sia utile per la coppia e per compiere un buon lavoro terapeutico considerare sia il sistema individuale, che quelli interattivo ed intergenerazionale di ciascun individuo. La nascita del sistema coppia è l’incontro di due storie diverse che si sono strutturate in realtà differenti e che hanno contribuito a sviluppare in ciascun partner un modo personale di pensare la relazione, l’intimità, l’affetto.
“Questo amore, così violento, così tenero, così fragile, così disperato. Questo amore, bello come il giorno, cattivo come il tempo.”
(Questo amore, Jacques Prevért)