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umano

Non sei solo, non sei il solo. Non sei sola, non sei la sola.

Ci sono momenti in cui resti da sola/o, con te stessa, e nel silenzio della mente riesci a percepire il flusso del tuo sangue spinto dalle accelerazioni del cuore. Ecco un brivido di gelo, mentre una goccia di sudore arriva per stemperare il tuo volto accaldato.

non sei solo ok

Hai paura? Ti senti solo? Diversa? Inadeguato? Delusa dalle persone che ami, o da te stessa? In cerca di attenzioni? Attorno vedi solo desolazione? Un deserto. Un deserto desolato. Dolore e rabbia. Rabbia rossa, infuocata, spruzzata come vernice indelebile sul tuo abito migliore.

I Pugni sono ben stretti, come a trattenere l’impulso a reagire, a gridare, a percuotere una situazione che mette la tua voglia di vivere dietro le sbarre. Ti senti impotente.

Ricorda: non sei solo. Non sei il solo. Non sei sola. Non sei la sola. Può sembrare una cosa da niente, potresti dire: “e allora? Cosa cambia?”. Cambia che non sei l’unica a soffrire, e che in questo momento altri come te stanno lottando per rialzarsi, per uscire dal buio. Coraggio!

Mentre ripeti a te stesso che non puoi essere come sei, che non puoi dar voce a quello che hai dentro, che non puoi comportarti come vorresti. Che non è possibile. Che non hai la forza sufficiente per cambiare. Ti chiedo come stai? Ti senti messa all’angolo? Da chi? Dagli altri o da te stesso?

Attrice o attore di un copione che è sempre lo stesso, le battute, ormai, le conosci a memoria. Prigioniero di un lavoro che ti affligge, dipendente in una relazione stanca, oppressa dai sensi di colpa. Tormentata dai tuoi difetti e dalle forme di un corpo che detesti.

Ricorda: non sei solo. Non sei il solo. Non sei sola. Non sei la sola. E mentre Il respiro si spezza, il fiato si fa corto e l’acido lattico si converte in glucosio, la mente perde lucidità. Cerchi una soluzione. Una via di fuga, ce ne sarà una da qualche parte. Maledetta ansia. Cerchi di stare calma, e lei prende sempre più forza. Vorresti averne il controllo, e lei grida vittoria. Ti dibatti. Ti maledici.

Gli arti fremono tremanti senza una finalità. Cerchi sollievo e riparo in quel breve istante in cui sembra che lei perda il passo, quasi dimenticandosi di te. Dura un niente. Lei ti ha ripreso. Fermati, voltati. Fermati! Voltati! Aspettala e guardala negli occhi. Non fuggirle più. Affrontala, passo dopo passo, gradualmente, senza fretta. Non temere, alla fine, sarà lei a cedere.

Ricorda: non sei solo. Non sei il solo. Non sei sola. Non sei la sola a provare tutto questo. Puoi farcela. Rialzati, sollevati, guarda avanti. Alla fine del buio c’è sempre una luce, una speranza. Puoi essere quella che sei, ricorda: non c’è un modo solo di vivere. Dai voce al tuo, è dentro di te.

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